Ribel Magic

Ogni mattina ingurgitavo una lampadina di alto consumo e mi svegliavo dopo una serata da leone. Dal dottore: - Stamattina ho l'alito pesante, la bocca asciutta e la gola secca... - Cosa fa nella vita? - Fakiro e mangiatore di fuoco in un circo. - L'inventore della penna biro Bic è morto ma.. "ci ha lasciato le penne!"
Ah, ah, ah... questa battuta mi uccide!! Non fa ridere anche voi?
E come disse l'inventore della carta angelica: - Il mondo va a rotoli!

VIDEO didattico/tutorial del cappello col giornale.
Chapeaux d'artista di natura che piegava carta all'aria pura.
Avevo circa 5 anni, quando da un muratore/imbianchino che stava lavorando al vecchio magazzino dello zio, imparai questo cappello di carta. Negli anni era passato di testa, ma chapeaux e con tanto di cappello, lo ripescai per caso nella rivista inglese BOS (British Origami Association) quando ero un associato. Quegli anni ero un 'freacks' degli origami. Mi associvo anche alla Nippon Origami Association con sede in Giappone, alla OSN (Origami Society Netherlands) e naturalmente all'italiana CDO (Centro Diffusione Origami). Partecipavo regolarmente alle convencion di origami spagnole ed italiane e quel cappello di carta diventava il momento clou alle mie esibizioni di magia. Nato mago, diventai origamista ricevendo un sacco di riviste origami:
Quaderno Magico del CDO, la Pajarita dell'Associazione Spagnola di Papiroflexia, Orizon dagli origamisti olandesi, Bos della società britannica e mensilmente anche la giapponese NOA..."
- Tutte quelle riviste dove le metto?
Forse un po' troppe per la nostra piccola casetta dopo aver riempito il garage, la stanza, la sala, cucina ed il bagno.
Avevo 2 opzioni:
continuare ricevere le riviste ed uscire di casa, oppure restare a casa e non collezionare altre riviste
Ero diventato un collezionista seriale delle riviste, quindi, buona la seconda (sic!)
Gli americani Jay Marshall di Chicago e l'americano Gene Anderson avevano in repertorio molto tempo prima di me una routine commedia col cappello di giornale, quindi non questo non l'ho inventato io.
Ci sono diverse ipotesi letterarie sui cappelli da tipografo, indossati già nel 1748 (ma potrebbero essere tutti copiati l'un l'altro).
Erano molto in voga nel '900 con il boom della carta stampata dei giornali. Il cappello da tipografo (o da falegname) è un tradizionale cappello di carta piegato a forma di scatola. In passato era indossato da artigiani come falegnami, muratori, pittori, soffiatori del vetro e tipografi.
Aveva un senso pratico: per i tipografi il berretto serviva a impedire che l'inchiostro si aggrovigliasse sui capelli, ai muratori ripararsi dalla calce ecc. Il cappello è lentamente uscito dall'uso da parte degli stampatori a causa dell'ambiente di lavoro più pulito e moderno nella produzione di giornali. Inoltre, le dimensioni della carta dei giornali sono diminuite di larghezza e ciò significa che sono necessari 2 fogli di giornale per creare il tuo cappello da prestigiatore. Potrai comunque usare carta da pacchi, colorata o bianca lucida e rinforzata.
Ho solo aggiunto la 'gag' della "Pochette de Annette" (piccola borsetta francese) per forza di cose, con l'aggiunta di una semplice piegatura ed un taglietto (invisibile agli occhi dei puristi origamisti senza forbici o colla). Una "battuta senza carne nè pesce" che avrebbero capito solo i gli origamisti presenti a quel convegno del CDO, dopo averlo preparato "d'uopo" giusto per quell'occasione, durante una mia esibizione, qualche annetto fa, per il CDO, alias Centro Diffusione Origami. La "pochette" faceva rima con Annette", col nome di una nostra amica francese che, ogni anno con suo marito partecipavano ai convegni nazionali. Aveva molto apprezzato quella variazione e disse sorridendo:
"Superb! Je ador la pochette avec le coeur de Annette".
L'anno dopo mi portarono una confettura di marmellata con castagne autoprodotta (anche se viaggiavano in camper), stesso sapore di quelle che faceva mamma Anna, allora come Annette ancora in vita. La mamma disse d'aver imparato la ricetta di marmellata con castagne dalla sua amica Anita, a sua volta tramandata da un'anziana francese.
Alcune coincidenze di nomi, giochi di parole solo per "spiegare" e "ripiegare" in-piegando un semplice foglio di giornale.
Prima che i giornali cartacei spariscono dalle scene, sostituiti da quelli elettronici, da generazioni si tramanda questo divertimento, anche in formato virtuale.
Provando e riprovando con un foglio di giornale tra le mani, guarda, impara e buon divertimento!